Rapporto
finale Commissione
Indipendente d'Esperti Svizzera Seconda Guerra Mondiale
Scarico e utilizzo del Rapporto finale sono permessi esclusivamente per uso personale. Stampa, riproduzione e traduzione nonché archiviazione e utilizzazione su supporti ottici o elettronici per scopi commerciali (anche di soli estratti) non sono consentite. Commissione Indipendente d'Esperti Svizzera Seconda Guerra Mondiale: La Svizzera, il nazionalsocialismo e la Seconda Guerra Mondiale, Rapporto finale, Armando Dadò editore, Locarno, 2002, 587 pagine, ISBN 3-85842-604-0 (Pendo) e 88-8281-094-1 (Dadò), CHF 45.- / EUR 29.90. Per
le ordinazioni siete pregati di rivolgervi direttamente alla casa editrice
Pendo o Dadò.
Riassunto
[Riassunto Nel mese di dicembre 1996, le due camere del parlamento avevano approvato all'unanimità l'istituzione di una commissione d'esperti con il compito di studiare in un'ottica storica e giuridica la problematica dei beni patrimoniali arrivati in Svizzera al tempo della dominazione nazionalsocialista. Ora la Commissione Indipendente d'Esperti: Svizzera Seconda Guerra Mondiale (CIE) presenta pubblicamente la sintesi conclusiva di cinque anni di lavoro, nella versione originale tedesca e nelle traduzioni francese, italiana e inglese. Questo Rapporto finale di circa 600 pagine, strutturato in 7 capitoli principali, è pubblicato dall'Ufficio centrale federale degli stampati e del materiale (UCFSM) e distribuito dalle Edizioni Pendo di Zurigo. A partire dal 22 marzo c.m. (ore 12.00) esso sarà inoltre accessibile su Internet (www.uek.ch). Il 19 dicembre 2001 cinque anni esatti dopo che il governo svizzero (Consiglio federale) ebbe nominato i membri della Commissione Indipendente d'Esperti Svizzera Seconda Guerra Mondiale, affidando loro un minuzioso mandato di ricerca la CIE, diretta dal suo presidente prof. Jean-François Bergier, ha terminato le proprie indagini e, durante la cerimonia di scioglimento, ha consegnato simbolicamente un esemplare del Rapporto finale alla Consigliera federale Ruth Dreifuss. Dopo la fase di produzione durata parecchi mesi (redazione, traduzioni, stampa), il lavoro può essere presentato al pubblico in tedesco, francese, italiano e inglese. Era desiderio comune della CIE e del Consiglio federale pubblicare simultaneamente tutte e quattro le versioni. Relazione
tra i vari studi e il Rapporto finale Il mandato della CIE implicava la stesura di un Rapporto finale destinato al Consiglio federale. I singoli capitoli di questo Rapporto, ora accessibile, sono stati redatti dai membri della Commissione, ad eccezione di alcune parti dell'ampio capitolo 4 (composto di 12 sezioni) e del capitolo 5, i quali sono opera degli autori dei rispettivi studi, incaricati e coadiuvati in ciò dalla CIE. Mario König e Bettina Zeugin hanno curato la stesura definitiva della versione originale (in tedesco). Struttura
del Rapporto finale Il capitolo 2 introduce alla storia dei periodi interbellico e del secondo conflitto mondiale. Espone il contesto nazionale e internazionale che vide sorgere il nazionalsocialismo e che rese possibili i suoi crimini. Senza anticipare le conclusioni della Commissione, si descrivono le vicissitudini politiche, economiche e sociali degli anni Trenta e Quaranta in base alo stato delle ricerche, con riferimento internazionale, ma concentrandosi prioritariamente sulla situazione svizzera. Il capitolo 3 è dedicato alla politica d'asilo della Confederazione elvetica. Qui, la CIE tocca anche la critica suscitata dalla pubblicazione, nel dicembre 1999, del rapporto "La Svizzera e i profughi all'epoca del nazionalsocialismo", specialmente per quanto riguarda i dati numerici degli accoglimenti e respingimenti di profughi civili. Essa si china inoltre sulle critiche, espresse pubblicamente, all'indirizzo della Federazione svizzera delle Comunità Israelite, in merito al suo comportamento nella questione die profughi. Il capitolo 4 ha per tema le relazioni economiche con l'estero delle imprese svizzere e le transazioni finanziarie, concentrandosi soprattutto sullo spazio economico del Reich. La CIE può in questo caso fare riferimento a indagini in parte già pubblicate. Le 12 sezioni specifiche trattano i temi economia esterna, industria degli armamenti ed esportazioni di materiale bellico, elettricità, transiti sulle trasversali alpine e prestazioni di trasporto, transazioni in oro, sistema bancario e servizi finanziari, compagnie d'assicurazioni svizzere in Germania, società industriali e loro associate in Germania, impiego di prigionieri di guerra e lavoratori forzati, arianizzazioni, beni culturali (fuga, commercio, spoliazione), manovre tedesche di copertura e di fuga in Svizzera. Il capitolo 5 esamina l'oggetto di studio sotto il profilo giuridico. La parte dedicata al diritto pubblico si occupa di temi quali il regime dei pieni poteri, la politica d'asilo, la tutela diplomatica degli ebrei svizzeri residenti all'estero, la neutralità e l'oro depredato. La parte sul diritto privato internazionale si occupa del commercio di opere culturali depredate, del commercio di titoli esteri e della problematica degli "averi in giacenza". Il capitolo 6 schizza una panoramica degli aspetti di diritto patrimoniale sorti nel dopoguerra, affrontando in tal modo questioni centrali del mandato. Vi si trovano riuniti e inseriti in un contesto più ampio i risultati sparsi in vari punti dei singoli volumi. Principali punti di riferimento in quest'ambito sono i decreti federali sui beni depredati (1946) e sull'obbbligo di notifica (1962). Il capitolo analizza inoltre l'atteggiamento assunto dopo il 1945 dalle parti in causa svizzere (economia, Stato, giustizia) in merito a richieste di restituzione. Nel capitolo
7 la CIE trae bilancio. Basandosi sulle convinzioni acquisite nel corso
dei lavori, essa valuta il comportamento degli allora responsabili della
politica, economia e amministrazione della giustizia della Confederazione
nei confronti delle vittime dell'iniquo sistema nazista. Le considerazioni
storiche e giuridiche vengono introdotte dall'analisi critica della storiografia
degli anni della guerra fredda e dall'esposizione delle visioni storiche
allora forgiate. La CIE fornisce la propria opinione sulla politica d'asilo,
sui beni patrimoniali arrivati in Svizzera e sulla "assenza di notizie"
nei loro riguardi dopo il 1945, sul diritto e la politica della neutralità,
sulla sfida allo stato di diritto lanciata dall'ingiusto sistema nazista,
nonché sul grado di informazione in merito allo sterminio e sul
problema della responsabilità politica. Inoltre, ci si china sulla
questione della corresponsabilità in un eventuale prolungamento
della guerra. Il Rapporto finale è una produzione dell'Ufficio centrale federale degli stampati e dei materiali (UCFSM). Per garantirne la distribuzione nel mercato librario nazionale e internazionale, la CIE ha firmato un contratto con le Edizioni Pendo di Zurigo. L'edizione italiana è distribuita dalla Armando Dadò editore di Locarno, mentre è allo studio la collaborazione con case editrici d'area francofona e anglofona. Commissione Indipendente d'Esperti Svizzera Seconda Guerra Mondiale: La Svizzera, il nazionalsocialismo e la Seconda Guerra Mondiale, Rapporto finale, Armando Dadò editore, Locarno, 2002, 587 pagine, ISBN 3-85842-604-0 (Pendo) e 88-8281-094-1 (Dadò), CHF 45.- / EUR 29.90. Per
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Pendo.
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